LETTERATURA

In letteratura la lana artificiale diventa protagonista dell'opera Il poema del vestito di latte del celebre futurista Filippo Tommaso Marinetti. Questo fascicoletto, pubblicato nel 1937 dall'Ufficio propaganda Snia Viscosa, si propone di sponsorizzare il Lanital attraverso un insolito connubio tra poesia, moda e tecnologia. Secondo un linguaggio tipicamente futurista, fatto di ironia, metafore e analogie il poeta scrive una vera e propria ode moderna al Latte.

"Servilità belante e odorosa dei grani che maturati sognano le grazie tue o Latte / Arrenditi non rimandare lo spasimo t'invochiamo sei il bellissimo nastro dei nastri resistente veloce panorama tattile dei più celestiali  pascoli alpini  ti chiamerò Cielo-manuale Muscolodelvento Strizzamipure Tessutomaterno ma tu sciorina in giro vestiti d'inventata carnalità inguainami di serena bontà"


"E voi forze liquide comprendo la vostra ansia non immalinconitevi otterrete certo il prodigio ecco allineati i filtri di bambagia di cotone e tu latte magro coàgulati e per questo caccia via a destra e a sinistra questi eserciti di calorie pensa bevi la grande idea essenziale dare al nastro di caseina una consistenza tale che si possa tagliare umido / [...] Tutti a ridere di gioia partecipando all'ebrezza di un filo di caseina barcolla per la sganasciante ilarità nel mutarsi in nastro poi strilla sono un latte che ritorna beatamente alla sua pura mammella bobina bobina mia mia mia / T'impongo o sacro latte di stringere le maglie d'una viscosità re-si-sten-te"



La grafica invece è affidata a Bruno Munari, il più eclettico grafico e designer del secolo, che qui ricorre al collage fotografico per la copertina e all'inserzione di pagine di cellophane per l'interno del fascicolo.

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